Associazione Culturale Bizantina
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TRADITIONAL ARRANGED, unico media italiano ufficialmente ammesso ad accompagnare
Hirio Eventi (che cura le selezioni artistiche italiane del festival), ha
il compito di testimoniare questo straordinario festival, un festival di musica
"totale" che non ha eguali al mondo. Il FIMU, ancora poco conosciuto
in Italia, è a tutti gli effetti l'unico punto di riferimento per gli artisti
non professionisti e universitari. Ovviamente anche formazioni "fuori
quota" sono ammesse, purchè abbiano alle spalle un lavoro di ricerca
significativo sulla musica tradizionale.
Ma FIMU non è solo folk e tradizione, è anche
rock, jazz, avanguardia, classica... in tutte le sfaccettature possibili;
tutto il mondo è rappresentato in questo evento realmente unico nel suo genere,
che raduna in totale oltre duemilacinquecento artisti per tre giorni all'anno.
La particolarità di questo festival è appunto il confronto tra tutti i generi
musicali che permette la scoperta di un pubblico che apprezza la musica folk
almeno quanto quella di generi più commerciali. Tutte le formazioni, tutti
i generi musicali, tutte le nazioni hanno espresso il meglio della qualità
che potevano, esiste infatti in ogni nazione una preselezione per chi aspira
a partecipare al FIMU, quella finale si svolge a Belfort e decide chi e quanti
rappresentanti verranno invitati per ogni nazione. L'Italia aveva già stabilito
un primato ottenendo ben sette inviti per la musica tradizionale, merito
della selezione di, alta qualità presentata da Hirio Eventi... inoltre anche
nel settore della musica classica abbiamo avuto dei rappresentanti al FIMU.
È stato un successo senza precedenti per le formazioni
italiane.
Il quotidiano Le Pays il giorno
dopo riportava come titolo di testa per le pagine dedicate al FIMU:«FORZA
ITALIA! Il cuore del festival belfortino batte per te; com'è nato quest'amore?»,
un complimento tutto rivolto all'organizzazione Hirio veramente inconsueto
e ricco di significato.
L'impossibilità concreta di seguire tutti gli eventi rende la cronaca scarsa...
ma parlare di tutti i musicisti sarebbe cosa assai ardua e richiederebbe
comunque uno spazio veramente enorme. Una folla straripante, immensa, inconsueta
per i musicisti italiani, ha richiesto a gran voce altri bis a Salemi e Bizantina
procurando qualche problema ai tecnici per i tempi stretti di cambio scena.
Un pubblico magnifico e ordinato, attento alla musica 24 ore su 24, partecipe
e protagonista dell'evento, mai distratto, come spesso si può riscontrare
in diversi "festival" anche nostrani dove il pubblico (privo di
cultura musicale) si disinteressa completamente di chi suona. La mattina dopo
la fine del festival a Belfort tutto era ripulito ed in ordine come se non
fosse successo nulla! Amore per la musica e amore per l'ordine.
Il quotidiano L'Est Républicain ha valutato circa centomila
spettatori in tre giorni, (nonostante la pioggia del primo giorno), un bel
record per un festival europeo.
L'organizzazione è stata inappuntabile: una folta schiera di "pilot"
ha monitorato tutte le aree del festival, regolando, per esempio, l'accesso
al pubblico durante il concerto della nostra FereBandAperta, nell'elegante
ma limitato cortile del Municipio, distribuendo i turni dei pasti affinché
le migliaia di musicisti potessero rifocillarsi senza attendere per ore. Un'organizzazione
che doveva necessariamente essere perfetta, perchè sarebbe bastato un granello
di sabbia per far inceppare un meccanismo così complesso come è quello del
FIMU. Unico intervento della polizia locale, a festival finito, per "calmare"
gli scatenati musicisti italiani che, insieme a quelli portoghesi, francesi,
spagnoli, ecc. improvvisavano jam sessions "fuori orario" nelle
strade del centro. Hanno detto: «Ragazzi, ci siamo divertiti tutti, ma adesso
la gente vuole dormire... è meglio che anche voi andate a riposarvi!!»; l'invito
è stato eseguito senza discussioni, anche perchè eravamo effettivamente stanchi
della maratona sonora. Dalle finestre qualcuno ci ha salutato cantando una
melodia italiana...